sabato 13 dicembre 2008

Jonathan a un internauta...

Concordo con la tua analisi,
e con la tua delusione.
Evidentemente la società
che abbiamo costruito
ha creato e plasmato modelli esistenziali
che esasperano ancor più
l’onnipresente ego del misero bipede vestito…
Temo ancor più questo senso di generalizzata apatia.
Questa “interessata pigrizia”
verso tutto ciò che esula
da un limitato, scontato e monotono
giardinetto di interessi.
Tutti prevalentemente ben rivolti “all’esterno” di noi stessi.
Vedo un generalizzato edonismo,
una attenzione sempre più tesa alla “rappresentazione”
dell’esteriore e di ciò che appare,
a discapito dell’essere.
Vedo malcelato disprezzo,
al più pietosa e sufficiente derisione,
verso quei pochi “folli” che si avventurano,
(stupidamente…? o con coraggio…?)
nelle ignote terre d’un ostinato conio
tra cuore e ragione.
E magari, costretti a scegliere,
agli innumerevoli bivi della vita,
costoro tendon l’orecchio
al sommesso sussurro del cuore,
piuttosto che al prepotente e fragoroso urlìo della ragione…

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