domenica 25 maggio 2008

Un sorriso...

"... e se non ricordo male era il primo maggio, nel duemilaquattro.
Atterrai all'aereoporto di Lviv.
Erano circa le venti...
La dogana mi creava problemi.
Avevo portato, tra le tante, alimenti.
La mozzarella... a te piaceva tanto...
Mi salvò una doganiera donna,
lesse il mio sguardo innamorato,
quando le dissi che venivo in Ucraina a sposarti...

E quando ti vidi... cristo che tenerezza...

Nonostante i tre anni,
e i segni del tempo,
il mio cuore si sciolse,
l'amore raggiunse la vetta dell'infinito,
dal quale mai più è ridisceso...

Dio, dio... tre anni... tre anni.

Tante volte avevo disperato rivederti ancora.
Eri tesa e nervosa.
Io... semplicemente commosso.
E nel contempo invaso dall'estasi della serenità: ti avevo alfine rivista.
Nonostante tutto, ti rivedevo.
Ti abbracciavo... mamma mia...

Il matrimonio in tutto questo non c'entrava nulla.
Era una formalità, qualcosa che ti era necessario.
Ed io rispondevo sempre alle tue necessità.

Prendemmo il taxi...
Io ero confuso dall'emozione.
E finii avanti, accanto alla guida.
Tu dietro con tua figlia.

Io, io... volevo bere il tuo sguardo.
Il tuo bellissimo viso.
Era la mia sola necessità, la mia sete... dopo tre anni.

Mi girai... e allora, allora... Mi facesti un sorriso... bello.
Ma così bello, bello, bello...
Così aperto, così compreso d'affetto, soprattutto, così tenero...
Così...semplicemente luminoso.

E allora, rigirandomi avanti, non riuscii più a trattenere, silenti e discrete,
dolci, dolci, dolci, dolcissime lacrime, più del miele.
Mi sentii Beato. Dio.

I tre anni di sacrifici,
l'atroce malessere per la lontananza,
il fiume di danaro speso...
tutte sciocchezze.

Era il mio Sogno.
Il disagio di tanti, troppi anni, trasmutava nella favola felice.
La Favola della mia vita.
Era pur giunta, alfine.
E in silenzio, sgranai il mio rosario.
E in silenzio, nel mentre di quel breve tragitto, mille volte ti dissi grazie."

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