sabato 13 dicembre 2008

Non so più giudicare...

Non so più giudicare.
Se la mia è una psiche malata
che m' annega nel fangoso pantano di sofferenza che m' insozza da... sempre...
O magari una maledetta "capacità"

di scrostare il velo edulcorato dell'effimero...
La volontà di "bucare" l'apparenza.

Nella illusoria ricerca di affinità e comunione d'intenti,
fondate sui valori d'una morale atea,
forse intrisa d'un connaturato imprinting

"fanatico" sul principio d'una comprensione
che intendo troppo scontata nella reciprocità,
nell'opera, nell'azione,
e non confinata all'inazione delle intenzioni...
Il possente balzo tecnologico ha riempito la pancia,

ma ha infiammato terribilmente le rettili sinapsi.
E forse le fragili e verdi fondamenta

di quest' homo tecnologicamente superevoluto nei mezzi,
stanno cedendo e smarrendo vistosamente

l'armonico connubio di antica memoria "mente e corpo"...

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