lunedì 2 giugno 2008


2 commenti:

Semplicementeio ha detto...

ho interpretato il tuo aggiungere "dettagli" visivi ai tuoi pensieri come una sorte di ...crescita.Forse mi sbaglio, ma la tua personalizzazione mi ha alleggerito un pò l'animo....Grazie per le parole che mi rivolgi

Jonathan Livingstone ha detto...

Si carissima,
sto un pochino meglio...
E il merito è anche di questa possibilità di esprimermi e comunicare, lanciando un messaggio in bottiglia... non mi vergogno dirlo, anche di aiuto, sull'onde virtuali della rete.
Ove però i pensieri son ben palpabili, reali, ove magari è più facile aprirci, perchè "schermati" dall'intrinseca distanza fisica che il mezzo ci consente, pur ritrovando, talvolta, persone cui ci sentiamo naturalmente associati in una intensa comunanza morale...
Riguardo il mio stato d'animo, il miglioramento che hai con prontezza percepito, era dovuto all'azione contingente una decisione soffertissima ma inevitabile, che mi aveva portato a riacquistare una pur minimale autostima. Ristabilendo almeno un fondo, di quell'ultimo girone cui anche tu accennavi, onde cominciare poi la lenta e magari scontata sofferta risalita.
Ciò che mi preme in questo momento, è arrestare almeno la caduta. Ho già provato l'abisso della depressione profonda, e ne conservo intatti tutti i ricordi dell'orrore: un pozzo sì nero ove non si intravede più luce, ove le pareti sono il maledeorante e viscido fango della cosciente percezione che al mondo, nell'intimo e nell'essenza, siamo completamente soli, ove ti convinci che la visione del depresso è la visione oggettiva, vera e ripulita dalle forzose illusioni della vita...
La disperazione stava comunque trasmutando almeno in malinconia. Seppure profonda, la malinconia ha accompagnato larghi tratti della mia esistenza, causa anche la mia natura estremamente sensibile, che mi ha portato spesso a prediligere compagna solitudine come la mia migliore amica, piuttosto che scappare nel rumore di compagnìe evanescenti, che mi procurano un senso di vuoto ben più pregnante dello star solo, magari in compagnìa di un buon libro, della buona musica, una escursione fotografica o una semplice passeggiata, o comunque intellettualmente impegnato in qualcosa che mi consentiva crescere, o almeno illudermi e provarci...
Il fatto nuovo è che percepisco, e magari mi sbaglio, un larvato tentativo di riavvicinamento da parte di mia moglie.
E questo mi crea ansia e disagio. La amo come il primo giorno di otto anni fa, ma non credo più in questo rapporto. E ho paura di soffrire ancora. Non vedo possibilità alcuna di rimozione delle cause alle origini della nostra crisi, e questo anche al di là di approfondire cosa sono io per questa donna, al di là di evitare magari di spaccare il capello in quattro, cui per Amore pure avevo rinunciato, già per me un sacrificio estremo, abituato alla introspezione costante.
Ma sarebbe illusorio per me fondare la prosecuzione del rapporto, se come temo, per lei io sia poco più una "buona abitudine" che altro. Perchè magari in questi tre mesi circa, da separati di fatto, (esco di casa alle 06.30 del mattino e rientro alle 22.00) lei non ha ancora trovato un punto di riferimento materiale, e chissà forse anche morale, egualmente leale e certo quale ero io... Poichè è una donna che oltre a una intrinseca e caratterizzante naturale bellezza ha uno "spread", un qualcosa che attira gli uomini come una calamita, son certo, contrariamente all'immane senso di tenerezza, che purtroppo ancora mi ingenera se solo la guardo, troverà sempre qualcuno disposto ad aiutarla...
Perdona il mio insulso essere come al solito penosamente prolisso.
Sogni d'Oro...