domenica 25 maggio 2008

Cosa resta

I sapori del buon cibo,
gli odori e i profumi
dei prati e dei boschi,
sempre amatissimi,
non mi procurano
piacere alcuno
se non li ritrovo
specchiati nei suoi occhi,
nei suoi commenti,
nel suo gioire,
nei suoi sospiri...

Scrutavo il suo mirabile volto...
Adoravo rubare le sue emozioni.
Che mangiasse un cioccolattino
o mirasse un panorama mozzafiato.
E quel che a Lei procurava piacere,
il mio stesso piacere mutava in estasi.

Adoravo i suoi commenti...
Adoravo ogni suo gesto...
Adoravo il suo modo di ravvivarsi i capelli...
Adoravo la sua vocina musicale, ora argentina, ora profonda...
Adoravo il suo modo di ridere...
Adoravo quel modo tutto suo di pensare a voce alta...

Cercava solo di "strappare" vita.
Non importava con chi...
Non sentiva il mio stesso bisogno.
Non aveva necessità di condividere alcunchè...
C'ero, non c'ero, era la stessa cosa.
Se restava sola una figlia, sin il nipote, era un dramma...
Mi ha lasciato solo migliaia di volte,
alla ricerca della sua vita
e delle sue emozioni.
Perchè non provava bisogno alcuno condividerle con me.

Ha demolito la mia autostima.
Mettendomi in discussione circolarmente.
E a me oggi non resta nulla...
E se io oggi non sento più gusto alcuno,
non vedo i colori del bosco,
nè gli odori della primavera,
quale senso la mia vita?

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