giovedì 12 giugno 2008

Pioggia e...



Amo la pioggia.
La musica struggente delle gocce d'acqua,
mi bagnano di gioiosa malinconia.

Le gocce d'acque dilavano il mio pensiero profondo.
Emerge il Mondo dell'Anima...

Non so se siam tutti figli d'uno stesso dio.
Neppure m'interessa saperlo.
Non muterebbe il mio agire, la mia visione, la mia etica di vita.

Stamane non mi sento figlio d'un dio minore.
Mi sento semplicemente uno dei tanti...

E mi chiedo,
chiedo a voi,
rari viandanti delle mie terre perdute,
può il sentimento vivere e sopravvivere,
pur alimentandosi otto anni d'un fluire frustrante
se non ha una essenza profonda...?

E se questa essenza non colma l'animo altrui,
cosa ne farò mai,
di questo mio sentimento?

Amare, essere amati,
è l'unico raggio di sole,
l'unico spiraglio di luce
che infrange il buio dell'animo,
che riscalda il gelo del cuore...

Sembra una regola che vale per tutti...
E allora, perchè è così difficile amare...
E allora perchè è così difficile essere amati...?

5 commenti:

Semplicementeio ha detto...

...ti vedo e ti perdo, e subisco il mio dolore come un raggio di sole nell'acqua gelida
AM

Jonathan Livingstone ha detto...

Le tue parole raggiungono il cuore... mi sono di grande compagnìa. E rimandano una suadente eco anche alla mia ragione smarrita.
Non ti dico "grazie"...

DR ha detto...

In una visita al mio blog Assolo di poesia hai chiesto: "Vorrei tutto il Mondo fosse Poesia... perchè non è così...?"

Credo sia questione di sensibilità. Ti posso citare una frase da "Neve" di Maxence Fermine: "In verità, il poeta, il vero poeta, possiede l'arte del funambolo. Scrivere è avanzare parola dopo parola su un filo di bellezza, il filo di una poesia, di un'opera, di una storia adagiata su carta di seta. Scrivere è avanzare passo dopo passo, pagina dopo pagina, sul cammino del libro. Il difficile non è elevarsi dal suolo e mantenersi in equilibrio sul filo del linguaggio, aiutato dal bilanciere della penna. Non è neppure andar dritto su una linea continua e talvolta interrotta da vertigini effimere quanto la cascata di una virgola o l'ostacolo di un punto. No, il difficile, per il poeta, è rimanere costantemente su quel filo che è la scrittura, vivere ogni ora della vita all'altezza del proprio sogno, non scendere mai, neppure qualche istante, dalla corda dell'immaginazione. In verità, il difficile è diventare funambolo della parola.

Ecco: nelle tue poesie c'è questo equilibrio, questa sensibilità che permette di reggersi sul filo tra realtà e sogno, tra emozione e ricordo.

Anonimo ha detto...

Caro Gabbiano Jonhatan, grazie per aver visitato il mio blog e grazie per i complimenti.Il tuo space è fantastico Belle immagini e belle poesie Le immagini le reperisco nel web quindi non ne ho l'esclusiva se vuoi però puoi citamri per le poesie Spero di leggerti presto e grazie ancora Sofia

Anonimo ha detto...

Jonathan, vorrei poter rispondere a questa tua domanda, ma non lo sò perchè è così difficile
amare e sentirsi amati.........
Anto